Verona 18.7.1982
Signor Presidente,
Mi rivolgo nuovamente a Lei spinto questa volta dalla necessità di dover chiederLe la “GRAZIA” per la vita di mio figlio.
Alberto è stato condannato a morte dalla presunta scienza medica.
Dopo lunghe e dolorose ricerche, fatte in un sol senso,per dimostrare qualche cosa di comodo, per nascondere ciò che appare evidente ma scomodo,questa scienza vuol far calzare una malattia genetico ereditaria inesistente, perché il suo organismo non ha retto ad un insulto virale che ha dovuto subire.
La strada che ci hanno fatto percorrere con tutti e tre i bambini è stata una strada che non ci ha mai dato nessuna possibilità di riuscita, precludendoci forse l’unica via, cioè quella virologica ed immunologica,che ci farebbe forse arrivare al miglioramento delle condizioni di salute del bambino rimasto in vita, adducendo come giustificazione che questa via è antieconomica da percorrere.
S’immagini, dopo due tragedie vissute in passato, dover accettare questa condanna solo perché questa scienza del potere non vuol dimostrare l’insorgere di reazioni abnormi dovute all’uso talvolta inappropriato di certi medicamenti.
Il Ministro della Sanità, On. Renato Altissimo, ordinò a suo tempo una indagine virologica ed epidemiologica che, naturalmente, non venne mai fatta anche se certi volonterosi fecero delle proposte serie, scritte, per questa ricerca, ma purtroppo fu scartata in partenza solo basandosi su certe ipotesi e su convenienti ragionamenti fatti a tavolino. Per questo motivo il mio bambino non fu mai visto ne tantomeno esaminato dall’equipe che il Ministro aveva incaricato.
Spiegazione forse giusta ma per me illogica, che non si vuole lo scandalo. In questa via di più completa corruzione mi riesce difficile vedere quei tanto decantati valori umani e morali che Lei, Signor Presidente, con ammirevole forza di volontà e con caparbia tenacia ci propone per una Italia migliore.
Faccio appello al Suo alto senso di responsabilità in quei valori morali ed umanitari per supplicarLa in ginocchio perché questo omicidio non venga consumato.
Ho già perduto due figli e per questo non chiedo spiegazione, mi rassegno pensando che siamo umani e perciò tutti possiamo sbagliare, ma la criminosità interviene quando volutamente e consapevolmente si vuol persistere nello stesso errore.
La prego di scusare questo mio sfogo umano ma, come padre e come uomo cerchi di capirmi e di aiutarmi, se Lei vuole, certamente lo può fare.
Certo che Lei non potrà ignorare questa mia supplica, attendo fiducioso un sollecito Suo interessamento.
Nell’attesa Le porgo i miei ringraziamenti per quello che saprà fare uniti al segno della mia più profonda fiducia ed ammirazione.
In fede
Giorgio Tremante
Illustrissimo Signor
Presidente della Repubblica
On. Sandro Pertini
Palazzo del Quirinale
ROMA
Corrispondenza con “S. Pertini - R. Altissimo - M. P. Garavaglia - L. Toti - T. Anselmi”
Dal giornale “Il Gazzettino” del 24 aprile 1984 (due anni dopo la mia domanda di “grazia”)
ARRIVA LA RISPOSTA CON UN AIUTO.
Il Ministro della Sanità Renato Altissimo nel 1981 istituisce una Commissione Ministeriale
per far luce sul caso dei miei figli, questa Commissione non ha MAI voluto vedere mio figlio Alberto!!!!
Lettera dell’On. M.Pia Garavaglia all’On. Tina Anselmi
(chiede informazioni sulla futura legge per i danni da vaccino)
Lettera di Leonardo Toti, Direttore Generale dell’Igiene Pubblica, all’On. M.Pia Garavaglia
(assicura il suo interessamento sulla futura legge per i danni da vaccino già nel 1991)
Quanti di questi innumerevoli e già noti “Casi Tremante” dovranno succedere ancora prima che le Istituzioni si prodighino per evitare questi genocidi?
Non con promesse fasulle mai mantenute, ma con azioni atte ad evitare tali drammi.
Ecco forse come:
1 - Togliendo l’obbligo vaccinale che ormai è diventato anacronistico negli anni 2000.
2 - Dando la corretta informazione alla popolazione non solo sui presunti benefici, ma contemporaneamente sui “reali” danni che tali pratiche comportano, usate così indiscriminatamente come si è fatto fino ad ora.
3 - Proponendo uno screening immunologico preventivo su tutti i soggetti che dovessero essere sottoposti alla pratica vaccinale.
4 - Rivalutando, infine, il bilancio “Costo - Beneficio” attraverso una seria e corretta ricerca epidemiologica, libera dal potere delle multinazionali.
ANNO 1982
Al Sign. Giorgio Tremante
Presidente dell’Associazione A.L.V.
VERONA