L’onorevole ANTONIO  DI PIETRO  si interessa dei danneggiati dai vaccini

Dobbiamo finalmente renderci conto che le vaccinazioni sono “armi” assai pericolose, non è stata mai  dimostrata scientificamente la loro “innocuità e la non nocività”. Dal tempo in cui sono in uso hanno creato innumerevoli “vittime” il cui numero reale è sempre stato volutamente nascosto per mantenere intatto questo “mito” di sicurezza e di beneficio che si dice abbiano portato alle popolazioni. E’ arrivato il tempo in cui dovrebbe essere fatto un “reale” bilancio, libero dal potere delle multinazionali dei farmaci, per valutare attentamente il “costo-beneficio” per l’intera nostra collettività. Non è più possibile mantenere l’opinione pubblica priva dell’informazione di questi molteplici pericoli, dobbiamo assolutamente salvaguardarci dagli interessi economici che ruotano attorno a questo “mercimonio della salute”.

 

Già negli anni 80 avevo cercato di contattare l’Onorevole Di Pietro riguardo al processo di Napoli in cui si cercava di far luce su problemi di “Malasanità”, ed in cui erano inquisiti l’ex ministro della Sanità Francesco De Lorenzo e Duilio Poggiolini. Come Presidente del COMILVA, allora, avevo firmato il documento per la costituzione di parte civile in tale procedimento. Avevamo in mano le prove, per mezzo di una dichiarazione del direttore responsabile della ditta produttrice del vaccino per l’epatite B, SmithKline Beecham, che riferiva che all’allora Ministro della Sanità era stata pagata una tangente di 600 milioni di lire perché facesse passare, come poi avvenne per mezzo di vari sotterfugi, la legge che imponeva in Italia, unica nazione al mondo, l’obbligatorietà di tale vaccinazione. Nonostante il parere negativo di moltissimi scienziati in campo internazionale, fra i quali lo stesso scopritore del vaccino antipoliomielitico, acceso sostenitore delle vaccinazioni, Albert Sabin. Il quale durante una trasmissione televisiva su Rai 3, “Mi manda Lubrano” alla quale io stesso partecipai in diretta, mentre lo scienziato in differita, fece queste precise  affermazioni: ...Durante il mio ultimo soggiorno in Italia sono venuto a sapere che era stata appena approvata la legge che introduceva la vaccinazione obbligatoria contro l’epatite B. A mio giudizio si tratta di un errore grossolano e sono certo che il ministro della Sanità è stato molto mal consigliato. In realtà in Italia oltre l’ottanta per cento di casi  si verificano tra i tossicodipendenti che fanno uso di siringhe infette o che non cambiano siringhe o tra omosessuali promiscui di sesso maschile. Affrontando questi aspetti del problema si otterrebbero risultati migliori di quelli garantiti dalla vaccinazione obbligatoria previsti dalla legge appena approvata...”  Successe poi che i signori “imputati” chiesero il patteggiamento, ragion per cui, la nostra parte civile da quel procedimento venne estromessa. Il resto della storia “De Lorenzo e Poggiolini” è nota a tutti per cui ritengo superfluo rammentarla. (per inciso) Nonostante ciò il vaccino per l’epatite B è rimasto  obbligatorio ancora oggi nel nostro Paese) Non ho ben capito, a quel tempo, perché l’Onorevole Di Pietro non prese in considerazione questo argomento, forse si stava occupando d’altro o molto probabilmente forse il documento che inviammo a lui personalmente non arrivò nelle sue mani. Mi auguro che questa volta prenda a cuore l’argomento dei “Danni provocati dalle vaccinazioni” nel suo complesso, in modo tale da dimostrare ineluttabilmente la pericolosità dei vaccini, usati così indiscriminatamente e senza nessuna cautela, su di noi e soprattutto sui nostri figli.

Albert Bruce  Sabin

 

Antonio Di Pietro dipietro@antoniodipietro.it

martedì 7 ottobre 2008 16.04

giorgiotremante@tiscali.it giorgiotremante@tiscali.it

risposta da Antonio Di Pietro

 

Gentile Giorgio ,

rispondo alla sua mail del 26 settembre scusandomi  del ritardo ma come può
immaginare i preparativi per l'imminente referendum stanno prendendo gran
parte del mio tempo. Ho appena ricevuto il libro, grazie. Sarà mia cura
cominciare a leggerlo non appena possibile. La battaglia che lei ha
intrapreso è molto nobile . Spero anche io di poterla incontrare quanto
prima , non appena questo referendum ci darà il risultato sperato. La
ringrazio per aver pubblicato il documento che ho presentato alla camera, e
approfitterò per approfondire  i contenuti del suo sito. Trovo encomiabile
il suo continuo lavoro di informazione su queste
importanti tematiche, che
sono sicuro serviranno a salvare migliaia di vite.

Cordialmente,
                                                                            
          Antonio Di Pietro

mail di risposta dall’Onorevole Antonio Di Pietro