Baracche in legno del campo di Auschwitz 1941

           Con mezzi più sofisticati, come l’uso indicriminato dei vaccini, si “replica” oggi

Tremante

Andrea

Tremante

Marco

Alberto nel 1984 e.... INNUMEREVOLI ALTRI come lui,

“CONDANNATI DALL’USO INDISCRIMINATO DEI VACCINI”

a finire in insufficienza respiratoria, ....per non MORIRE !

L'entrata del campo di Auschwitz  nel 1945

 

VATICANO: VESCOVO LEFEBVRIANO NEGA OLOCAUSTO,POLEMICA IN GERMANIA

 

(ASCA) - Roma, 22 gen - Uno dei vescovi lefebvriani di cui papa Benedetto XVI starebbe per revocare la scomunica, Richard Williamson, e' al centro di una polemica in Germania e in Svezia per aver negato, in un'intervista tv, la realta' dell'Olocausto.

'Credo che le prove storiche, in misura preponderante, vadano contro il fatto che sei milioni di ebrei siano stati uccisi nelle camere gas come effetto di un ordine deliberato di Adolf Hitler'', ha detto mons. Williamson in un'intervista al canale televisivo svedese Svt andata in onda ieri sera.

'Credo che le camere a gas non siano mai esistite'', aggiunge il vescovo tradizionalista in risposta ad una esplicita domanda dell'intervistatore. A morire nei campi di concentramento nazisti, per il vescovotradizionalista sarebbero stati solo ''due o trecentomila ebrei. Ma nessuno di loro mori' per il gas in una camera a gas''.

''Se l'antisemitismo e' cattivo - afferma ancora Williamson nell'intervista - e' contro la verita'. Se qualcosa e' vero, non e' cattivo. Non mi interessa la parola anti-semitismo''.

Williamson, un ex-anglicano convertito al cattolicesimo, e uno dei quattro vescovi ordinati scismaticamente da mons. Lefebvre in persona nel 1988, era gia' stato al centro di polemiche nello scorso marzo, quando in un'intervista al settimanale cattolico britannico Catholic Herald aveva difeso l'esistenza dei cosiddetti ''Protocolli dei Savi di Sion'', un falso storico antisemita. In quell'occasione, la Fraternita' Sacerdotale San Pio X, il gruppo fondato da mons. Lefebvre per il
suo dissenso dalle riforme del Concilio Vaticano II su liberta' religiosa, ecumenismo e liturgia, si era rifiutata di prendere le distanze dal proprio vescovo. n seguito all'intervista, che e' stata girata nel seminario tedesco della Fraternita' a Zaitzkofen nello scorso mese di novembre , il Zentralrat der Juden in Deutschland, la principale organizzazione ebraica tedesca, avrebbe denunciato mons.
Williamson alla polizia. Secondo le leggi in vigore in Germania, e' illegale negare l'Olocausto e il vescovo rischia il carcere.

La polemica su Williamson si viene ad aggiungere ad un clima di tensione gia' alto, in Germania, tra ebrei e lefebvriani. In una lettera circolare inviata a Natale, il superiore della Fraternita' per la Germania, p. Franz Schmidberger (che non e' scomunicato dalla Chiesa cattolica, in quanto il provvedimento si applica solo ai vescovi), ha scritto che ''gli ebrei di oggi partecipano della colpa di deicidio, fino a quando non prenderanno le distanze dai loro predecessori credendo nella divinita' di Gesu' Cristo''

Secondo quanto scrive il settimanale tedesco Der Spiegel, Dieter Graumann, vicepresidente del Zentralrat der Juden in Deutschland, ha chiesto alla Chiesa cattolica tedesca di prendere esplicitamente le distanze dalla Fraternita' San Pio X, anche in vista dell'annunciato (ma mai confermato) viaggio di papa Benedetto XVI in Israele. Fino ad oggi, l'unica risposta e' arrivata dal vescovo di Amburgo, mons. Hans-Jochen Jaschke, che ha ricordato come, al momento in cui scrive, ''la Chiesa cattolica non abbia nulla a che fare con la Fraternita'''.

 

VERONA: LETTERA AL SINDACO

SUL TEMA DEI VACCINI

 

Giorgio & Alberto Tremante

Via Danilo Preto, 8

37133 Verona

Telefax: 045 8402290

 

Verona 22 gennaio 2009

 

Egregio Signor sindaco di Verona Flavio Tosi,

mi  sto sempre più  accorgendo che i miei figli Marco e Andrea (deceduti) e Alberto reso handicappato a vita, sono stati e sono tutt'ora "VERI MARTIRI" di questa Verona "omertosa". A suo tempo, non sono stati volutamente e adeguatamente curati e sono stati lasciati morire nell'indifferenza più assoluta: solo Alberto è sopravvissuto a questa, ritengo, voluta "strage d'innocenti".

 

Oggi, a distanza di anni, dopo la legittima e sacrosanta battaglia compiuta per salvare non solo mio figlio Alberto, che ho strappato dalle mani di una pseudo-scienza che lo voleva eliminare, ma anche altre innumerevoli vite umane da una strage di Stato perpetrata continuamente con mezzi preminentemente coercitivi, cosa accade?   Marco, Andrea, e Alberto vengono "nuovamente uccisi"  da questa crudele e scettica città che vuole cancellare anche il loro eventuale futuro "ricordo"?

 

Lei, come primo cittadino di questa città, non può restare a guardare il gioco pilatesco di chi vorrebbe negare questo minimo ma doveroso atto di  riconoscimento dovuto ai miei figlioli. Questa è da sempre,  purtroppo per me e per i miei figli, la realtà della società veronese, basata solo su assurdi e disumani compromessi quando non su taciti e collusi silenzi. Con cui ho dovuto continuamente scontrarmi.

 

Certo è doveroso ricordare il crimine compiuto da una "ciurma d'irresponsabili"  su quel povero ragazzo a Porta Leona, dove la targa che ne ricorda il gesto è stata già posta, ma non sarebbe altrettanto doveroso da parte di una cittadinanza onesta, guidata dal suo Primo Cittadino,  ricordare anche il triplice "crimine di Stato" compiuto nei confronti delle mie creature?

 

Certo può essere più difficile. Capisco anche che,  molte altre inusuali battaglie sono inserite nella sua agenda di lavoro, per rendere più “pulita” la città, come ben sappiamo dai mezzi di informazione. Ma non sarebbe doveroso anche proteggere questa nostra città da quell'omertosa e crudele "loggia" in cui io mi sono imbattuto e che continua indisturbata nel suo intento criminoso senza nemmeno curarsi di ciò che sta compiendo, forse producendo altre "vittime innocenti" tra i figli di cittadini purtroppo distratti o disinteressati fino al compimento della tragedia?

 

Uno dei suoi principali doveri  come sindaco è anche quello di tutelare la salute dei suoi cittadini, ma con quale coscienza potrà dire di aver compiuto questo suo preciso dovere se, come sta ancora avvenendo, nonostante sia stata tolta l'obbligatorietà della pratica vaccinale nella nostra regione, si lasciano i novelli genitori allo sbaraglio, privi della ben che minima adeguata informazione sui pericoli e sugli eventuali "irreversibili danni" che la prassi vaccinale può sicuramente provocare usata così senza nessuna cautela o prevenzione.

 

Ho saputo anche che, riguardo l'intitolazione della via o piazza di Verona ai miei figli, il Comune ha chiesto il parere alla Prefettura che, a sua volta, ha chiesto parere al ministero della Salute, inviando richiesta scritta al sottosegretario Francesca Martini. Ma, dico, mi si vuole proprio prendere  in giro? In questa città non esiste più né il rispetto per chi ancora soffre né il rispetto per quelli che sono morti?

 

Caro signor Sindaco, non le ho scritto solo per uno sfogo di padre che, a causa delle vaccinazioni, ha purtroppo visto morire due sue creature ed un terzo lottare da anni per sopravvivere a tutta questa disumana indifferenza.

Voglio fare appello alla sua interiorità, poiché se le cose in questo ambito non cambieranno, molte altre targhe intitolate alle "vittime vaccinali" dovranno in futuro essere inaugurate e queste eventuali ulteriori tragedie potrebbero, da Questa crudele e scettica città, essere addebitate anche alla sua "coscienza"

 

Con stima e rispetto.

                

                                                                    Giorgio e Alberto Tremante