Il dott. Michele Grandolfo, epidemiologo dell’Istituto Superiore della Sanità, come al solito, cercò di terrorizzare gli ascoltatori col mezzo usuale del terrorismo mediatico, enunciando paurose catastrofi che sarebbero certamente successe in mancanza dell’uso delle vaccinazioni. Propagandava, come un buon menager, i grandi vantaggi ottenuti con i vaccini, asserendo di aver così evitato “numeri roboanti” di casi di malattie infettive di vario tipo, senza rendersi conto che stava dando solo ed esclusivamente dei “numeri virtuali”, sui quali, nessuno avrebbe avuto mai alcuna possibilità di verifica. Come al solito, sostenuto anche dal buon Lubrano, cercava  di incutere paura attorno alle malattie e  proponeva come unico rimedio, a queste a suo dire eventuali catastrofi di malattie infettive, l’uso assolutamente indiscriminato dei vari vaccini; come se essi fossero sempre e solo stati l’unica ed assoluta “toccasana” per la salvezza dell’intera umanità. Quando fu colto impreparato ad una domanda che gli posi, cioè: “Visto che nel vademecum delle vaccinazioni è ribadito che non si devono usare vaccini con virus vivo se esiste, nel soggetto da vaccinare, una qualsiasi carenza immunitaria primaria o secondaria”, chiedendogli nel contempo, “Che cosa fa lo Stato italiano, che impone assiduamente l’obbligo dei vaccini, per appurare se esiste in tal senso un qualunque difetto immunitario? “ Sapendo bene il dottor Grandolfo che nulla veniva allora fatto a tal proposito, come ancor oggi non viene fatto nulla, imbarazzatissimo, per l’inaspettata domanda, iniziò a recitare la sua solita poesia della farfalla”, ricordando, disse, una esortazione di una sua anziana parente. Questi, purtroppo,  sono i “soliti” funzionari dell’Istituto Superiore di Sanità, i quali, avendo il preciso compito di tutelare la nostra salute, proteggono invece talvolta esclusivamente gli interessi di chi produce e commercializza i vaccini, difendendo a spada tratta solo tali interessi economici. Che compassionevole apparizione fece questo personaggio che, forse nell’ambito sanitario, è  diventato “importante” anche oggi giorno! Nella stessa trasmissione, in differita, intervenne anche il grande scienziato americano Albert Sabin, sicuramente a favore delle vaccinazioni, il quale avendo sentito che in Italia si voleva far passare l’obbligo della vaccinazione per l’epatite B, dichiarò di essere molto meravigliato di ciò, pronunciando nel contesto queste testuali parole: “E’ un banale errore”..

 

Il 4 dicembre 1991 partecipo alla trasmissione televisiva su RAI 3 “Mi manda Lubrano”

Il 16 gennaio 1996 partecipo a due trasmissioni televisive: “Forum” rete 5 e “Giorno per Giorno” rete 4.

 

Al mattino partecipai, come invitato, alla trasmissione televisiva su canale 5 “Forum”, condotta dalla signora Rita Dalla Chiesa, affianco a noi, come contraddittorio, era stato invitato un pediatra di Arezzo, il dottor Italo Farnetani. La conduttrice iniziò col pormi delle domande sulla mia vicenda, io, pian piano incominciai a narrarla, nelle orecchie mi arriva il mormorio degli spettatori che, sottolineavano con dei ”ho ho” quando facevo certe affermazioni su quello che ci era accaduto. La signora Dalla Chiesa era rimasta molto scossa dalla mia vicenda e, confessò pubblicamente che, quando dovette sottoporre alle vaccinazioni i propri figli, era terrorizzata nel pensare a ciò che sarebbe potuto accadere se fosse avvenuta una reazione avversa al vaccino. Finito di raccontare la mia vicenda, il dottor Farnetani prese la parola, il suo intento era solo quello di difendere i vaccini, definendoli la cosa più sicura ed innocua al mondo, anzi, per lui si dovevano imporre ulteriori vaccini obbligatori. Preminentemente a lui interessava maggiormente propagandare l’utilità della vaccinazione per l’hemofilus influenzale, forse era stato invitato apposta per divulgare questo tipo di vaccino. Si comportò così come un vero e proprio “informatore scientifico”. Fui successivamente invitato, nel pomeriggio della stessa giornata, a partecipare alla trasmissione televisiva “Giorno per Giorno”, condotta da Cecchi Paone, il quale aveva chiesto alla signora Dalla chiesa di potermi avere nel suo programma. Accettai l’invito e così ci ritrovammo seduti attorno ad un grande tavolo, sul quale erano stesi parecchi giornali e riviste, per riprendere ancora l’annoso problema dei danni da vaccino. Oltre al conduttore, alla signora Dalla Chiesa ed al dottor Farnetani, avevo chiesto che potesse partecipare anche un altro genitore che aveva visto morire una sua bambina a causa della vaccinazione. La mia proposta fu accettata e così poté partecipare anche il signor Favoriti di Frosinone. La discussione si accese dopo che anche il signor Favoriti raccontò quello che gli stava capitando da quando anch’egli si era trovato a voler dimostrare il danno patito dal vaccino. Come era capitato a me, sostituzione di cartelle cliniche, reperti autoptici scomparsi, ed inoltre volevano farlo passare per pazzo. Il confronto si faceva sempre più animato, soprattutto quando il pediatra fece una dichiarazione assurda, cioè asserì che non vi era un solo caso di danno e di morte da vaccino. Udendo queste parole, sentitamente offeso per quello che avevo vissuto e patito, minacciai di alzarmi e di andarmene. Intervenne però Cecchi Paone che prese in mano la situazione e cercò di calmare le acque introducendo un argomento più leggero. Alla fine però, lo stesso conduttore fece una sonora “sviolinata” a favore delle vaccinazioni, forse perché anche lui era pagato dagli inserzionisti che preminentemente si rivolgono alle TV private per propagandare, tra le altre cose, anche i vaccini.