- Prefazione

- Introduzione

- La questione medica.

- Prima esperienza negativa dei vaccini con Marco.

- Nascita dei gemelli Alberto e Andrea.

- Vaccinazione dei gemelli.

- Iniziano a presentarsi i sintomi di Marco, in Alberto e Andrea.

- La stampa nazionale si occupa del nostro problema.

- Incontro con l’ingegner Enzo Ferrari.

- Incontro con il Papa Giovanni Paolo II.

- Incontro con il biochimico Franco Valsè Pantellini.

- Storia clinica dei gemelli mandata in giro per il mondo.

- Incontro risolutivo con il professor Giulio Tarro.

- Morte di Andrea.

- Un medico, giornalista inventa la diagnosi, senza prove.

- Viaggio a Napoli per far visitare Alberto per la prima volta da Tarro.

- Prima diagnosi del professor Tarro.

- Crisi respiratoria di Alberto e ricovero in rianimazione.

- Viaggio allucinante in Svizzera con Alberto.

- Alterazione dei reperti di Andrea.

- Prove che sconfessano la diagnosi di “Sindrome di Leigh”.

- Caso Morando.

- Trasferimento di Alberto dalla rianimazione alla pediatria.

- Falsificazione delle cartelle cliniche di Alberto.

- Il Ministro della Sanità Renato Altissimo istituisce una “Equipe Ministeriale”.

- Disperata richiesta di aiuto alla Chiesa Romana.

- Alberto a casa dopo mesi di ricovero in Ospedale. Divento pranoterapeuta.

- Nuovo ricovero in Ospedale di Alberto. Trasferimento al Policlinico di Milano.

- Alberto nuovamente a casa ristabilito. Inizio scuola paterna.

- Ulteriore ricovero in Ospedale a Melegnano.

- Viaggio in India.

- Sciopero della fame davanti al Quirinale.

- Trasferimento d’ufficio di Alberto da Melegnano al Policlinico di Verona.

- Tentativo di bloccare Alberto in Ospedale. Mi tolgono la “Patria Potestà”.

- Finalmente Alberto a casa, però totalmente dipendente dal respiratore.

- Alberto definitivamente a casa. Inizia una nuova vita.

- Alberto può frequentare la scuola assieme ai compagni.

- Diagnosi definitiva del professor Tarro.

- Alberto frequenta la scuola superiore.

- Richiesta di indennizzo in base alla Legge 210/92.

- Alberto incontra il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro.

- Lettera di Alberto al Presidente Scalfaro.

- Ammissione del Ministero della Sanità del “nesso di causalità col vaccino. “

- Denuncia alla Magistratura per “omicidio doloso”. Archiviata.

- Sospensione della ginnastica respiratoria. Altra denuncia e altra archiviazione.

- Istituzione Comitato Internazionale per tutelare i diritti di Alberto.

- Reso pubblico un documento coperto da segreto istruttorio. Denuncia ed archiviazione.

- Ulteriori problemi che ci crea la Sanità veronese. Tolgono la maestra ad Alberto.

- Subisco un processo penale per “Offesa a Pubblico Ufficiale”.

- Fondo la Lega per la Libertà delle Vaccinazioni.

- Partecipo a trasmissioni televisive.

- Fondo l’Associazione A.L.V.

- Finalmente altri genitori si oppongono in modo deciso alle pratiche vaccinali.

- Caso Marani.

- Sterile polemica della Chiesa Veronese sul tema dell’obbligatorietà vaccinale.

- Suggerimenti utili per approfondire l’argomento “Vaccinazioni”.

- Sciopero della fame messo in atto da vari genitori a Venezia.

- Alberto oggi, agli inizi del terzo millennio.

- Bibliografia

 

Alberto col prof. Tarro

 

Prof. Dott. GIULIO TARRO

L. Docente dl Virologia dell'Università dl Napoli

Primario dl Virologia dell'Ospedale "D. Cotugno"

Presidente della Fondazione "Teresa a Luigi De Beaumont Bonelli "

per le ricerche sul cancro. Riconosciuta con D.P.R. 3 ‑‑.1978 N. 26

Presidente della Società Italiana di Immuno‑Oncologia Clinico‑Pratica

 

 

 

                                                                                                                                       Napoli, 31‑01‑2001

 

         Un manoscritto come quello di Giorgio Tremante che descrive con squisita sensibilità paterna l'iter del figlio Alberto sopravvissuto dopo due fratellini morti per gli stessi tragici meccanismi di una vaccinazione, cui pur si deve l'eradicazione di una malattia storica come la poliomielite, si fa leggere tutto di un fiato come un romanzo giallo con finale pieno di "suspense".

      "Maggiorenne e vaccinato o... diritto alla vita?" è una storia vera, alla quale non è necessario aggiungere altri commenti. La prevenzione delle malattie infettive non può trascurare provvedimenti che si preoccupano di conoscere l'efficienza del sistema immunitario, perché dalla sua depressione, congenita o acquisita, possono scaturire i fattori lesivi delle vaccinazioni. La ricerca diagnostica può oggi fare luce sui soggetti che necessitano un intervento vaccinale specifico come quello con agenti inattivati anziché attenuati.

      II caso di Alberto è paradigmatico.

Certamente un'opera profonda come quella di Giorgio Tremante fornisce ai lettori, per i dettagli dell'impostazione, l'estensione della malasanità e l'amore e l'onere degli affetti familiari. Quindi questo scritto potrà servire attivamente per la ricerca dei migliori indirizzi di utilizzazione delle vaccinazioni.

 

 

                                                                                                                                                                                          GIULIO TARRO

 

 

 

 

 

Dr. MASSIMO MONTINARI

MEDICO CHIRURGO

Dirigente  Medico 2° livello Dipartimento di Biomedicina dell’Età Evolutiva

Responsabile Struttura Semplice di Endoscopia Digestiva

Diagnostica ed Operativa Pediatrica Azienda Ospedaliera Policlinico Bari

 

    Non è facile scrivere la presentazione di un libro, in genere viene affidata a critici letterari che per lo più, in maniera celebrativa esaltano l'opera, l'Autore, condividendone il contenuto e, in massima parie, autocelebrando se stessi. Non si tratta di un'opera letteraria, come qualcuno erroneamente potrebbe intenderla, ma di un libro‑documento che un "genitore‑coraggio" è riuscito a pubblicare, non per se stesso, ma per tutte quelle famiglie costrette e condannate al silenzio perenne, umiliate, frustrate, violate nel proprio intimo e poi abbandonate.

Un libro denuncia che susciterà certamente polemiche in quelle che eufemisticamente sono chiamate le stanze dei bottoni, dove potentati di turno sono simili a divinità pagane, mostri sacri che gli umili devono adorare, inspirando gli olezzi generati dalle proprie nefandezze, dove il dio denaro è il totem da adorare e dove le sofferenze degli umili e dei deboli sono ignorate, circoscritte nelle lontane periferie delle coscie.

Belli, bravi, moderni, perfetti, corpi statuari e virili, anche se gonfiati dagli ormoni; fanciulle e giovani donne da copertina dove poppe e fianchi sinuosi dettano legge; manager e capitani d'industria che sembrano dominare il mondo con automobili lussuose, abiti firmati e cellulari che sostituiscono anche il sesso; pornografi e navigatori del tutto virtuale; tutti questi prodotti della nuova società, gli adoratori dei dio danaro, non capiranno questo libro, che è stato scritto anche per loro perché, al di fuori del paganesimo, improvvisamente, alla loro porta può bussare quel "fantasma nero" che, con una dolce carezza ti porta via nel mondo del silenzio e del nulla.

Giorgio Tremante, il papà di Alberto, così come io l'ho conosciuto un giorno a Mestre, ha raccontato la storia della sua famiglia, ha urlato con il ruggito di un leone ferito quello che è accaduto ad una famiglia felice e "normale", una famiglia dove si facevano progetti per il futuro, dove si sognava un avvenire roseo per tutti, onesto, ricco di principi. In quella famiglia un giorno sono entrati i "fantasmi neri", forse hanno sbagliato indirizzo, ma sono entrati e ci sono rimasti, violentando e distruggendo ogni essere vivente, i bambini, gli innocenti che non sanno ancora difendersi e che tendono le proprie mani verso i genitori, anche loro incapaci di strapparli ad un male donato e generato dall'ignoranza e dal danaro dei potenti.

Quei bambini hanno urlato, hanno chiesto aiuto al toro papà che non poteva aiutarli, difenderli da quei "fantasmi neri" : il papà ha combattuto, ha cercato di mandarli via, ha pregato, ha implorato di lasciare la sua famiglia, e quando questi, soddisfatti, hanno lasciato la casa, pronti ad entrare in un'altra, è rimasto Alberto, collegato ai tubi di un respiratore automatico, solo, al buio, con la disperazione e le lacrime dei suoi genitori, anche loro soli, abbandonati. Ma questo non interessa agli adoratori del totem, ai giovani rampanti con le scarpe che scricchiolano, alle fanciulle da copertina tutte poppe e curve in crisi per i propri cuscinetti di adipe, "malformazioni" malamente occultabili da perizomi virtuali.

Questo libro interessa invece gli umili e gli oppressi, le persone "normali", quelle persone che sono consapevoli del dramma della disperazione e dell'abbandono, e sono tante, tantissime, nascoste e isolate nelle periferie delle coscienze, nei quartieri ghetto della sensibilità del mondo civile. Da medico, involontariamente, mi sono ritrovato in questo mondo di disperati, tra centinaia di famiglie che hanno vissuto e vivono la stessa realtà; famiglie che vivono nei buio, abbandonate e violentate nei propri diritti da un Sistema diabolico, mefistofelico, perverso, dove il debole diventa oggetto di lucro e l'handicappato se non rende, viene allontanato come una vergogna.

Ho conosciuto centinaia e centinaia di famiglie i cui bambini hanno ricevuto la visita dei "fantasmi neri", bambini che hanno chiesto aiuto ai genitori che non potevano aiutarli, e la storia di Giorgio Tremante e della sua famiglia l'ho vista moltiplicarsi centinaia di volte. Centinaia di storie simili, di urla senza risposta, di diagnosi negate, di terapie inesistenti, di interminabili viaggi della speranza nei centri medici internazionali fino all'approdo anche da maghe e stregoni.

Famiglie dissanguate da viaggi interminabili, da giri di valzer negli ospedali e negli studi privatissimi ed esclusivi di soloni dello scibile medico; eppure medici validi si sono incontrati, tanti e preparati, umani, professionali, ma guai andare contro i protocolli di talune "scuole di pensiero", contro fantomatici studi epidemiologici. E la persecuzione del nuovo medioevo l'hanno vissuta tanti colleghi medici e validi ricercatori, marchiati come eretici e, come Giordano Bruno, mandati al rogo, inquisiti come criminali, processati, infangati, minacciati, spesso costretti al silenzio.

Diritto alla vita? Quale diritto, se nel mondo anche i bambini morti in ospedale sono diventati fonte di guadagno per industrie farmaceutiche, come accade in Inghilterra, dove organi sono venduti all'industria, o per specifici interessi economici gli animali erbivori si sono trasformati in carnivori o "cannibali"; dove farmaci e vaccini sono stati prodotti su sieri infetti, ma "garantiti" da studi pubblicati su riviste scientifiche...accreditate e con elevato "impact factor" o dove qualcuno vuole che gli embrioni umani possano essere dei serbatoi di pezzi di ricambio?

Giorgio Tremante ha urlato il suo dolore e la sua rabbia: io sono con lui.

                                                                                                                                         

                                                                                                                                                            Dr. Massimo Montinari

 

 

 

Introduzione

 

                 Vi è mai capitato di assistere ad un dibattito televisivo sulle vaccinazioni, o di leggere qualche articolo di informazione sanitaria sul tema?

Avrete avuto modo allora di essere rassicurati sulla assoluta innocuità dei vaccini: qualcuno si spinge anche ad affermare che non esistono casi in cui sia stato accertato il nesso di causalità tra vaccinazioni e danni cerebrali comparsi successivamente.

Ebbene con la mia vicenda umana posso purtroppo smentire questa affermazione per ben tre volte!

In questo libro troverete la storia di gran parte della mia vita e di quella della mia famiglia: vite spezzate, vite travolte dalla “innocuità” dei vaccini.

E’ luogo comune affermare con fierezza ed orgoglio, o con tono di esortazione, in molte occasioni della vita, la frase: “Maggiorenne e Vaccinato” quasi a significare una sorta di iniziazione che abilita a superare ogni difficoltà e pericolo, senza conseguenze.

In realtà si dimostra solo di conoscere ben poco il significato intrinseco della parola vaccinazione e i rischi connessi all’uso di questa pratica medica.

Consideriamo a titolo di esempio la più recente delle vaccinazioni obbligatorie, quella tecnologicamente più avanzata e quindi teoricamente più sicura, la vaccinazione antiepatite B.

                 Nell’opuscolo “La vaccinazione come e perché” a cura della Regione Veneto – Assessorato alla Sanità alla voce controindicazioni sta scritto:

“In genere non vi sono controindicazioni alla vaccinazione antiepatite B: deve però essere rinviata in caso di malattia acuta con febbre e definitivamente sospesa in quei rarissimi casi di accertata grave reazione allergica al vaccino”; e ancora, alla voce reazioni e complicazioni:”sono generalmente assenti. Solo in alcuni casi si hanno lievi reazioni nel punto di iniezione…. che scompaiono comunque entro qualche giorno. Ancor più raramente si possono avere disturbi generali come affaticamento, vertigini, abbassamento di pressione oppure sintomi simil-influenzali come febbre, malessere, mal di testa e dolori muscolari e alle articolazioni. Anche questi disturbi sono di breve durata e si risolvono spontaneamente”.

Peccato che ancora una recente sentenza della Corte Costituzionale (n. 423 del 2000) sia tornata ad occuparsi dei danni derivanti dalle vaccinazioni per imporre allo Stato di corrispondere un indennizzo anche a coloro che si sono sottoposti a vaccino antiepatite B quando quest’ultimo non era ancora obbligatorio, riportando conseguenze negative per la salute.

 

 Altro che leggeri e transitori disturbi!

 Altro che indimostrabilità del nesso di causalità tra vaccinazione e danni gravi conseguenti.