Dal giornale “L’ARENA” dell’11 agosto 2000

 

Corrispondenza con  “R. Bindi -  C.A. Ciampi - G. Sirchia”

 

Al Sign. Ministro della Sanità

On. Rosi Bindi

c/o Ministero della Sanità

Viale dell’Industria 20

00144 ROMA

 

Al Signor Presidente della Repubblica

Carlo Azelio Ciampi

Palazzo del Quirinale

00100 ROMA

 

Verona  8 febbraio 2000

 

Il sottoscritto Giorgio Tremante fa presente quanto segue:

ho sottoposto alle vaccinazioni obbligatorie per legge i miei figli, il primogenito Marco nel 1966, ed i due gemelli monoovulari Andrea e Alberto, terzo geniti, nel 1976.

Purtroppo, a causa della vaccinazione antipolio obbligatoria, il primogenito Marco ed uno dei due gemelli, Andrea, sono deceduti, il primo nel 1971 ed il secondo nel 1980, l’altro gemello monoovulare di Andrea, è rimasto gravemente invalido.

Sono stati necessari venticinque anni per ottenere da parte del Ministero della Sanità l’ammissione scientifica ufficiale che il vaccino antipolio era la causa del decesso dei miei due figli e della invalidità del terzo.

Nell’anno 1990 ho inoltrato azione giudiziaria contro il Ministero della Sanità per ottenere un equo indennizzo da parte dello Stato per le gravissime perdite subite.

Successivamente, essendo stata approvata dal nostro Parlamento la legge 210 nel 1992 che riconosceva il danno biologico prodotto dai vaccini, ho percorso il regolare iter amministrativo per il riconoscimento del diritto all’indennizzo stabilito dalla legge stessa.

La Commissione Medica Ospedaliera preposta dallo stesso Ministero della Sanità ha riconosciuto definitivamente il nesso di causalità tra la vaccinazione antipolio, il decesso di uno dei miei gemelli  e la patologia invalidante del secondo gemello, anche con il parere conforme del Consiglio Superiore di Sanità nel 1995.

Per il primogenito Marco, non esistendo allora sufficiente documentazione scientifica, poiché negli anni sessanta l’immunologia compiva i  suoi primi passi, la Commissione Medica Ospedaliera non ammise il nesso causale con la vaccinazione; feci allora regolare ricorso, in tempi stabiliti dalla legge 210,producendo ulteriore documentazione scientifica e l’Ufficio Medico Legale del Ministero della Sanità ammise successivamente il nesso causale con la vaccinazione antipolio e la morte del mio primo figlio Marco. Lo stesso Ministero ha riconosciuto che la somministrazione del vaccino antipolio è la causa della grave invalidità del gemello sopravissuto Alberto.

Ho chiesto di ottenere il riconoscimento della pluralità di patologia per il figlio invalido Alberto, che vive attaccato ad un respiratore automatico la notte, è alimentato ancora oggi solo per via nasogastrica, è tetraplegico ed abbisogna di una assistenza continuativa ventiquattrore su ventiquattro, purtroppo l’esercizio di questo diritto da parte mia, sta diventando l’occasione da parte del Ministero della Sanità di prolungare e rinnovare per il sottoscritto una situazione di ulteriore sofferenza umana ed esistenziale che rasenta l’assurdo.

Il Ministero della Sanità, invece di limitarsi a contestare l’esistenza di una pluralità di patologie, ha chiesto, tramite il suo Consulente di parte, che il Consulente del Giudice voglia nuovamente accertare la sussistenza del nesso di causalità dopo che tale nesso è stato accertato dalla Commissione Medica di nomina ministeriale e dopo che il Ministero già conferisce da anni l’indennizzo a mio figlio, l’unico superstite della vaccinazione antipolio.

Chiedo di sapere se l’assurdo comportamento del Ministero nei miei confronti sia dettato da intenti persecutori.

Non ritiene il Ministero della Sanità che la mia famiglia abbia già pagato alla collettività un prezzo abbastanza alto, o devo ancora subire dell’altro, oltre la perdita di due figli e l’invalidità del terzo?

Non sarebbe più opportuno che il Ministero della Sanità rinunciasse alla sua resistenza in giudizio innanzi al Pretore di Verona e decidesse di adeguarsi alle conclusioni adottate anche dal Consiglio Superiore della Sanità nel caso specifico?

 

                                                                                                                     Giorgio Tremante

Lettera di risposta del Ministro della Salute Sirchia.

...terrò conto delle sue indicazioni e, se nel caso, non esiterò a farla chiamare.”

Come mai l’allora ministro Sirchia non mi ha fatto “PIU’ CHIAMARE” ? ?

Molte volte mi sono recato al Centro Trasfusionale a Milano dal Prof. Sirchia a prendere il tranfer factor farmaco immunostimolante utile a curare l’immunodeficienza di mio figlio Alberto.